4 Gold medals in the World Cup, 1 Gold, 3 Silvers, and 2 Bronzes in team events at the European Games, 1 Gold in the Italian Championship, and 3 World records. These are the results achieved in the last two weeks by some athletes I follow and the teams I collaborate with. These athletes come from various disciplines, from synchronized swimming to fencing to finswimming. In sports, more than in any other field, there are moments of testing that are inevitably linked to the outcome of the results. Performances like the ones mentioned above are only achieved when there is perfect teamwork and synchronization. Each team member must do their part to the best of their abilities, with the athlete always at the center and leading this process.
It is the athletes or the team who will play their game.
They are the ones facing the challenge head-on. In moments that require Peak Performance, the athlete must be able to transform and materialize on the field everything they have learned in training. There are no excuses, there should be no excuses.
Even in mental training, the competition is a test field, and there will be objective, subjective, and qualitative analysis. In my work, whether it’s a victory or a defeat, there will always be elements to analyze, appreciate, recognize, as well as elements to improve, enhance, and refine… and sometimes completely change. The result of a competition serves as a guide, indicating the direction and acting as a thermometer for the quality of the acquired skills. But the most important thing, as mentioned earlier, in my work, I should not rely solely on the results.
I must educate the professional to “read between the lines” of the objective results.
With methodology, analysis, and monitoring, recognizing the signals and understanding the trend of cognitive neuro-enhancement generated through mental training. This means that we should not be in a hurry or be anxious when the results do not come as expected. Here lies all the work related to expectations.
The cognitive neuro-enhancement work with “Deep Inside-state of mind” also involves managing expectations.
External expectations (from society, coaches, media, sponsors) and internal expectations. Therefore, it is necessary to understand and make it clear that if there are facilitating signals for performance, the result will be a consequence that will soon manifest. Thus, I must use the same approach when the results are achieved but the facilitating signals do not indicate a positive trend. Therefore, behind the medals, my athletes know that the real challenge lies in becoming self-aware of what is happening and monitoring the progress systematically.
Mental training also means effectively and efficiently integrating physical and technical training.
The crucial moment to modify or strengthen a specific behavior and mental skill is trained intensely between one competition and another, constantly engaging with the entire team.
Probably many managers will recognize themselves in these dynamics and examples, and that’s why I consider managers as true Olympic athletes each in their respective sector.
IL RETROGUSTO di ORO, ARGENTO e BRONZO
4 ORI in Coppa del mondo, 1 ORO, 3 ARGENTI e 2 BRONZI a squadre ai giochi Europei , 1 ORO Campionato Italiano , 3 Record del mondo. Questi sono i risultati ottenuti nelle ultime due settimane da alcuni atleti che seguo e dai team con cui collaboro. Atleti di diverse discipline, dal Nuoto pinnato, alla Scherma al Nuoto Sincronizzato. Nello sport più che in ogni altro settore ci sono dei momenti di test che inesorabilmente sono legati all’esito dei risultati. Performance come quelle riportate sopra si ottengono solo se c’è’ una perfetta sincronia di lavoro nel team. Ogni professionista del team deve fare la sua parte al massimo delle possibilità e l’atleta sarà sempre al centro e leader di questo processo.
Saranno gli atleti o la squadra che giocheranno la loro partita. Sono loro che affrontano la sfida in prima linea.
Nei momenti in cui e’ richiesta la Peak Performance l’atleta deve saper trasformare e concretizzare sul campo tutto quello che ha appreso in allenamento. Non esistono alibi, non devono esistere scuse. Anche per l’allenamento mentale la gara è un campo di prova e ci sarà una analisi oggettiva e una soggettiva e qualitativa. Nel mio lavoro, sia nel caso di una vittoria o di una sconfitta, ci saranno sempre elementi da analizzare, da valorizzare, riconoscere ed elementi da migliorare, potenziare, perfezionare …e a volte cambiare completamente. Il risultato di una gara ci indica come un tracciante la direzione e funge da termometro sulle qualità delle abilità apprese.
Ma la cosa ancora più importante, come anticipato sopra, nel mio lavoro non devo basarmi solo sui risultati.
Devo educare il professionista a “leggere tra le righe” i risultati oggettivi.
Con metodo, analisi e monitoraggi, riconoscere i segnali e comprendere l’andamento della curva di neuropotenziamento cognitivo che si genera con l’allenamento mentale. Questo significa che non bisogna avere fretta e non bisogna farsi prendere dalle ansie quando i risultati non arrivano nei tempi auspicati. Qui c’è’ tutto il lavoro legato alle aspettative.
Il lavoro di neuropotenziamento cognitivo “Deep Inside-state of mind” prevede la gestione anche delle aspettative. Aspettative esterne ( società , allenatori , media , sponsor ) e aspettative interne. Pertanto Bisogna comprendere e far comprendere che se ci sono i segnali facilitanti la performance e il risultato sarà una conseguenza che presto si paleserà’. Così devo usare lo stesso metodo nel caso in cui arrivano i risultati ma i segnali facilitanti non indicano un trend positivo. Pertanto dietro le medaglie i miei atleti sanno che la vera sfida sta nel prendere autoconsapevolezza di quanto accade e monitorare l’andamento con metodo.
Allenarsi mentalmente significa anche saper integrare con efficacia ed efficienza l’allenamento fisico e tecnico.
Il momento cruciale per modificare o rafforzare un dato comportamento e abilità mentale viene allenato con grande intensità tra una gara e l’altra, confrontandosi costantemente con tutto il team.
Probabilmente anche molti manager si riconosceranno in queste dinamiche ed esempi ed è per questo che considero i manager dei veri atleti olimpici ognuno nel proprio settore.