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Alleno le abilità e capacità mentali già presenti nell’atleta con la metodologia Deep Inside® – state of mind. L’obiettivo è migliorare il benessere, l’autoefficacia e l’autoconsapevolezza esistenti. Per farlo, trasferisco conoscenze, fornisco strumenti e metodo affinché l’atleta stesso possa usarli in modo autonomo in campo, in pedana, in acqua o nel contesto in cui è chiamato a performare. L’autonomia per la Deep Inside® – state of mind è fondamentale e si basa su benessere ed empowerment.
Stabilisco specifici protocolli di potenziamento neurocognitivo, completi di monitoraggio con protocolli di assessment e neuroassessment, training specifico di potenziamento, uso di strumentazione neuroscientifica, consulenza con gli psicologi per problematiche più specifiche. Un protocollo di lavoro si avvale di esercizi specifici e sfrutta l’elemento acquatico come strumento per velocizzare le risposte automatiche e i BIAS cognitivi, emotivi e comportamentali. I monitoraggi e le strumentazioni neurofisiologiche servono a verificare e favorire oggettivamente il potenziamento delle abilità mentali.
Viene acquisito un metodo valido per sempre. L’uso costante modifica sistema nervoso e cervello a livello funzionale e strutturale a vantaggio delle performance.
Processi cognitivi di ordine superiore estesi, come funzioni esecutive (FE), problem solving, pianificazione strategica, processo decisionale, flessibilità d’apprendimento…
Crescita dell’empatia emotiva sugli stati affettivi propri e altrui, dell’empatia cognitiva nell’assumere l’altrui prospettiva, della capacità di gestire le interazioni sociali.
Miglioramento del clima di lavoro, delle relazioni e delle performance del team.
Generazione di un ambiente motivante a vantaggio degli atleti, dei tecnici e del team.
Talenti espressi grazie a metodo di lavoro, chiarezza di obiettivi, fiducia in sé, relazioni adeguate, clima di lavoro.
Il team è composto non solo dagli atleti, ma da tecnici, allenatori, preparatori, alimentaristi, commissario tecnico ecc., tutti da coinvolgere. Il team non è la somma dei professionisti che ne fanno parte, ma un vero e proprio organismo vivente con emozioni proprie, propri meccanismi di difesa, di reazioni, di pensiero. Spesso le dinamiche conflittuali interne condizionano i professionisti e le performance collettive. Le neuroscienze e le strumentazioni neuroscientifiche, sempre più accurate e sofisticate, come l’uso del paradigma dell’Hyperscanning, forniscono un approccio innovativo in relazione al tema del lavoro con i team.
Anche con i team applico un protocollo di lavoro specifico. In questo caso, coinvolge tutti i componenti del gruppo. Consiste in esercizi specifici in aula per la formazione dei membri, la redazione della carta dei valori, la gestione del conflitto, la relazione interna, la comunicazione. Lavoro per individuare i BIAS cognitivi, emotivi e comportamentali che si attivano sotto stress nel gruppo e ricorro a monitoraggi e strumentazioni neurofisiologiche per controllare e favorire oggettivamente il potenziamento delle abilità mentali.
I professionisti che lavorano ogni giorno sul “campo” al fianco di allievi e atleti, in team che devono continuamente performare, hanno opportunità di crescita professionale e umana straordinarie. Il mio compito è lavorare assieme sulle skill di Facilitazione in risorse umane a tutti i livelli. Opero con il team di AFRU – Associazione Facilitatori in Risorse Umane – con il rilascio dell’attestato di qualità e qualificazione professionale.
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