Straordinario Gregorio Paltrinieri che nell’intervista a Gazzetta dello Sport dichiara:
In Acqua mi sentivo da Dio, ero libero di testa !
Da queste parole si comprende immediatamente il ruolo che possono avere le aspettative, emozioni e pressioni esterne. Quando un’ atleta ci dice che ha la “testa libera” significa che il suo pensiero era focalizzato sul “qui e ora” e non aveva componenti cognitive razionali che in gara hanno sempre un effetto limitante. Significa che Gregorio si è trovato a gareggiare in uno stato particolare e auspicabile che nel mio settore viene chiamato “Stato di Flow”. E’ uno stato di grazia nel quale tutto avviene facilmente , senza apparente grande fatica , l’atleta perde la cognizione del tempo, dello spazio e autogenera energia motivazionale positiva che lo nutre e sostiene. Gli atleti che entrano in questo stato riferiscono che la loro testa è libera da qualsiasi pensiero razionale, semplicemente si lasciano vivere l’esperienza che stanno vivendo con grande entusiasmo ed energia, il corpo li sostiene come non mai e nella maggior parte dei casi scoprono alla fine di aver vinto, di aver fatto il tempone.
E’ forse uno stato che una volta nella vita tutti abbiamo provato, sia per chi fa sport a livello amatoriale che professionistico ma che il più delle volte si è tenuti a pensare che sia causale e tutti alla fine sperano di riviverlo quanto prima. Forse per molti sarà una sorpresa quanto dico che lo stato di flow si può allenare !
Proprio così ! Con opportune tecniche di allenamento mentale ed educando l’atleta al corretta espressione delle risorse interne che già possiede, lo stato di flow diventa riproducibile e si lega insolubilmente alla Peak Performance!
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